Un’assicurazione contro il Covid-19 per il personale delle Farmacie Comunali

Un’assicurazione contro il Covid-19 per il personale delle Farmacie Comunali

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Una forma di tutela contro il Covid-19 per i dipendenti e per le loro famiglie. Ad averla prevista sono le Farmacie Comunali di Arezzo che hanno sottoscritto una copertura assicurativa per proteggere e sostenere l’operato di tutto il loro personale che, fin dal primo momento, si è trovato in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria e si è confermato come un fondamentale punto di riferimento e di prossimità per l’intera cittadinanza.

La delicatezza di questo ruolo ha motivato l’azienda a stipulare una polizza sanitaria che andrà a coprire gli ottantotto dipendenti, collaboratori e dirigenti impegnati tra le otto farmacie di città e frazioni, il magazzino di distribuzione e gli uffici, e che è stata estesa anche ai loro familiari conviventi. Questo investimento è stato motivato dal duplice obiettivo delle Farmacie Comunali di Arezzo di dimostrare un’ulteriore forma di vicinanza al loro personale in un periodo particolarmente delicato e di mettere in campo ogni forma di tutela per favorire il proseguo dell’attività professionale con maggior serenità. La copertura prevista verrà attivata in seguito al rilevamento di positività al Covid-19, andando a garantire una diaria giornaliera in caso di ricovero, un indennizzo per il successivo periodo di convalescenza e ulteriori prestazioni di assistenza e di consulenza. «I professionisti delle Farmacie Comunali di Arezzo - commentano il presidente Francesco Francini e l’amministratore delegato Gianluca Ceccarelli, - sono un patrimonio della nostra azienda e dell’intera città, dunque era doveroso mettere in campo ogni forma di tutela per loro e la loro famiglia. La polizza assicurativa contro il Covid-19 rappresenta un gesto concreto di attenzione, vicinanza e ringraziamento nei confronti del nostro personale che, in ogni momento, pone le proprie competenze al servizio delle esigenze e delle domande dei cittadini, con un ruolo in prima linea anche nei giorni più duri dell’emergenza sanitaria».